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Una delle mie migliori amiche mi ha confidato che da un po’ dopo i pasti vomita…

Salve, vi scrivo perché una delle mie migliori amiche mi ha confidato che da un po’ dopo i pasti vomita… lei di costituzione è davvero magra, (come me anche di più e io peso 45kg per 1.59).. mi ha detto che alcune persone la offendono anonimamente a scuola tramite bigliettini e cose del genere.. lei è molto sensibile e ci sta male e tutto questo le causa questo problema. Si vede anche grassa ma ripeto, non lo é assolutamente. Vorrei aiutarla le sono stata vicina ora quando me lo ha detto ma la verità è che ci sono passata anche io due anni e stavo per entrare nel tunnel.. ho paura di rientrare o di non riuscire a starle abbastanza vicino, di non riuscire ad essere l’amica che vorrei essere, ho troppa paura mi sento stra impotente…. come posso aiutarla?
Anonima, 16 anni

Cara Anonima,
comprendiamo il tuo coinvolgimento emotivo nel complicato vissuto della tua amica. Questo per due motivi fondamentali: per prima cosa si tratta di una delle tue migliori amiche,  in quanto tale rivestirà un ruolo importante nella tua vita e perciò è inevitabile che  ti preoccupi per lei; secondo, invece è l’eco personale che questa vicenda suscita in te.
Su quest’ultimo punto vogliamo portare la tua attenzione in quanto a volte le storie altrui agganciano i nostri vissuti personali riaprendo ferite e fragilità custodite nel profondo.
E’ proprio questo meccanismo di rispecchiamento nell’altro che genera una sorta di “attrazione” nei confronti di determinate problematicità con la successiva necessità di trovare una soluzione che sia salvifica per l’amico ma spesso anche per noi stessi. Questo però risulta un compito arduo e sostituirsi all’altro è impossibile; ogni uno reagisce a proprio modo e quello che può essere andato bene per noi non è detto che funzioni ugualmente con un’altra persona. La risultante è proprio il sentimento di frustrazione che fa stare male e fa sentire impotenti.
La sensazione che provi è giustificata proprio da questo meccanismo sopra descritto  dove la paura di avvicinarti al tunnel viene incarnata da quella  di esserne risucchiata nuovamente. Proprio per questo ti suggeriamo di provare a consigliare alla tua amica di rivolgersi ad un adulto di riferimento, che può essere un genitore, un insegnante ma anche uno specialista come uno psicologo.
Spesso nelle scuole esiste un servizio chiamato “sportello d’ascolto” dove si può andare gratuitamente per parlare con uno professionista  che può aiutare a risolvere le difficoltà dei ragazzi.
Se questo servizio dovesse non essere presente nella tua scuola puoi sempre suggerirle il consultorio di zona dove ugualmente potrà trovare personale preparato e pronto ad aiutarla.
In ogni caso questa può essere la strada da percorrere  più sensata e sicura  dove le fragilità di ogni una possa essere riconosciuta e tutelata adeguatamente: la condivisione di un’esperienza tanto dolorosa può farti capire il suo stato d’animo ed attivarti per consigliarle di rivolgersi a qualcuno ma allo stesso tempo non puoi essere tu ad aiutarla direttamente poiché ne sei  troppo coinvolta.
Speriamo di esserti stati d’aiuto, torna a scriverci quando vuoi.
Un caro saluto!